05/09/01

Il “movimento” è già frantumato

A oltre un mese dai fatti del G8 è tempo di verifica all'interno del movimento anti global.
L'attenzione è stata posta sulla violenza dei fatti di Genova. La questione non è solo questa. Stanno emergendo, con tutte le loro diversità, le anime che hanno permesso quell'evento.
In quel movimento hanno confluito tre anime, tre modi di fare "contestazione".
La prima è quella violenta delle tute nere. Con questa parte del movimento non è possibile il dialogo: hanno fatto della violenza il loro modo di "essere"; non sappiamo se è un modo di fare politica o semplicemente un modo di esprimersi. Alcuni tratti dicono che non si distinguono dagli ultras degli stadi o dai naziskin. Esprimono disagio, esplodendo in violenza sistematica, senza ricerca di dialogo e di mediazione.
La seconda anima è quella "politica": dalle tute bianche ai movimentisti.
L'oggetto della contestazione è il sistema politico dei governi occidentali. I soggetti e l'oggetto della contestazione sono loro stessi. Si pongono come interlocutori delle istituzioni che rifiutano, con i loro contenuti politici. Chiedono di diventare parte sociale e si contrappongono ai sistemi vigenti. Fanno politica, in quanto vogliono rappresentare una forza politica diversa da quelle esistenti. Genova, la Fao, la Nato sono occasione di una ipotesi politica da contestare, in Italia e in Europa.
Per istinto lo ha capito il governo in carica che concede dialogo solo per limitare l'ipotesi violenza, ma non è disposto a nessuna concessione sul piano dei contenuti, in quanto il movimento è un vero e proprio "nemico politico".
La terza anima è quella cattolica: aveva aderito a Genova perché ai movimenti cattolici interessava far emergere le "contraddizioni" planetarie: il debito, la fame, la salute, la giustizia. La loro presenza a Genova era possibile in quanto occasione di sensibilizzazione e di cambiamento per i problemi dei popoli.
I nodi delle diversità sono esplosi. Il movimento perderà la componente cattolica, in quanto non interessata alla costituzione di un movimento politico, oggetto delle attenzioni dei centri sociali e della sinistra movimentista. La fame nel mondo o la vendita delle armi per i movimenti cattolici, non può essere ridotta alla costituzione di "nuovi" equilibri politici all'interno dei sistemi occidentali.
Non solo: i movimenti cattolici vanno alla ricerca del cambiamento delle coscienze, quale premessa di proposta alternativa. Non entrano direttamente nell'agone della politica, con strumenti di lotta politica.
A tutt'oggi non si vedono spiragli di soluzione: il movimento continuerà sulla sua strada politica; la componente cattolica ritornerà alla sua opera di sensibilizzazione delle coscienze.
Il dialogo andrà avanti stancamente, tutti nel dichiarare che ogni cambiamento esige adesione profonda delle coscienze e strumenti di lotta politica adeguati, ma la frattura del movimento è seria.

Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog